- Prelievo diretto di campioni di scia. Per esempio, si può prendere un aereo da turismo e preleva un campione di una scia che i sostenitori di queste teorie hanno indicato come inequivocabilmente "chimica". Il prelievo, fra l'altro, non richiederebbe voli in alta quota, dato che i sostenitori delle "scie chimiche" affermano che gli aerei che le rilasciano volano a bassa quota. Si potrebbe poi far analizzare il campione a un laboratorio di fiducia e vedere cosa c'è dentro. Il tutto potrebbe avvenire secondo un protocollo concordato fra sostenitori e oppositori delle teorie sulle "scie chimiche". Secondo le prime indagini informali svolte finora, il costo dell'intera operazione sarebbe di circa 2500 euro.
- Test di quota in montagna. Si può andare in montagna e riprendere gli aerei che rilasciano scie: se occorre mirare verso il basso, vuol dire che quegli aerei sono a quote inferiori a quella alla quale si trova l'osservatore e si ha quindi la prova dell'esistenza di scie a bassa quota.
- Test di distanza fotografico. Con poche semplici operazioni, si può calibrare una fotocamera o una videocamera in modo da usarla per ottenere un dato preciso della distanza alla quale si trova un aereo sospettato di rilasciare "scie chimiche" e dedurre la sua quota dalle sue dimensioni fotografiche, per vedere se la quota è davvero bassa come affermano i sostenitori del fenomeno.
Si tratta di esperimenti molto semplici e fattibili in qualunque momento, considerato che secondo i sostenitori delle "scie chimiche" i voli degli aerei sospetti sono praticamente quotidiani e onnipresenti, per cui se fallissero non si potrebbe neppure addurre la giustificazione che nel momento del test non c'erano voli anomali in quella zona. A quanto risulta, nessuno dei sostenitori ha finora svolto questi test e nemmeno accettato l'idea di svolgerli.
Un primo test informale svolto dal sottoscritto in cima al Monte Generoso in Svizzera, a 1700 m di quota, il 14 maggio 2009, ha documentato numerose scie, ma nessuna al di sotto dell'osservatore. Quella mostrata qui sotto, fotografata tenendo la videocamera orizzontale, è stata una delle più basse sull'orizzonte. L'immagine è cliccabile per ingrandirla.
Nessun sostenitore della teoria delle "scie chimiche" è finora riuscito a presentare una fotografia o un filmato che ritragga scie al di sotto dell'osservatore in montagna.