L'ente sanitario statunitense CDC (Centers for Disease Control and Prevention) ha svolto uno studio della durata di tre anni, dal 2006 al 2008, sul cosiddetto “morbo di Morgellons", una sintomatologia caratterizzata dalla misteriosa comparsa di lesioni cutanee dalle quali sembrano emergere peli sintetici. Molti sostenitori della tesi del complotto delle “scie chimiche” affermano che questo “morbo” è causato appunto dalle “scie chimiche”, senza tuttavia spiegare come.
I risultati dello studio sono stati pubblicati il 25 gennaio 2012 in un articolo intitolato Clinical, Epidemiologic, Histopathologic and Molecular Features of an Unexplained Dermopathy, di Pearson ML, Selby JV, Katz KA, Cantrell V, Braden CR e colleghi, disponibile presso PLOS One.
Lo studio, costato quasi 600.000 dollari, è stato svolto su un campione di quasi 3 milioni di americani. Di questo campione, 115 persone avevano manifestato sintomi compatibili con quelli del “morbo di Morgellons” e avevano chiesto cure mediche per trattarli.
Sulla base dell'esame approfondito di queste persone, il “morbo” viene definito dai ricercatori come una “dermopatia non spiegata” ma simile alla parassitosi illusoria: in altre parole, le sue vittime sarebbero sinceramente convinte di avere dei parassiti sotto la pelle, ma in realtà questi parassiti non ci sono. Si tratta dunque di una condizione di sofferenza reale, che come tale va rispettata e gestita, ma dovuta a problemi psicologici, non a cause fisiche esterne.
Un altro aspetto interessante dello studio è la rarità del morbo: solo 115 persone sul campione di quasi 3 milioni di americani sottoposto a selezione equivalgono allo 0,004% della popolazione (una persona ogni 24.700 circa). La diffusione a macchia d'olio paventata da alcuni siti catastrofisti viene insomma smentita.
Inoltre i peli che compaiono nelle lesioni cutanee sono compatibili con le fibre degli indumenti, quasi sempre cotone; in alcuni casi sono stati identificati come poliammide (probabilmente nylon).