lunedì 1 dicembre 2014

Le “rivelazioni” all'ONU di Rosalind Peterson

Ci sono siti, come questoquesto, che affermano che “l'ONU denuncia le scie degli aerei” e citano le dichiarazioni di Rosalind Peterson, asserendo che si tratta di rivelazioni sulle “scie chimiche”, come se insomma l'ONU avesse confermato ufficialmente l'esistenza di queste scie.

I fatti sono ben diversi, come spiegato in dettaglio per esempio presso Metabunk:

– il video non è nuovo (risale al 2007);
– non mostra una dichiarazione dei membri dell'ONU o una sessione plenaria dei membri, ma semplicemente un intervento della Peterson a un convegno sul cambiamento climatico tenutosi presso la sede dell'ONU;
– la Peterson non lavora per l'ONU e non ha alcun legame con l'ONU;
– la Peterson non è un'esperta di meteorologia o aeronautica, ma è semplicemente un ex perito assicurativo agrario,
– la Peterson è effettivamente Presidente della Agriculture Defense Coalition, ma quest'associazione è stata fondata da lei stessa ed è semplicemente il nome del suo sito Web;

Soprattutto, la Peterson non denuncia le “scie chimiche”, ma l'effetto climatico delle normali scie di condensazione, e parla di geoingegneria soltanto come ipotesi futura e astratta.

Caso mai restasse qualche dubbio sulle sue intenzioni, la Peterson stessa ha dichiarato nel 2012 di ritenere che non ci sia nessuna prova concreta dell'esistenza delle presunte “scie chimiche”. Specificamente, dice: “Non ho alcuna prova che i jet rilascino altro che le emissioni prodotte dal carburante”.

domenica 2 novembre 2014

Scie degli aerei dallo spazio

Dalla Stazione Spaziale Internazionale, a circa 400 km di quota, le scie di condensazione degli aerei si vedono bene. Guardate questa foto scattata recentemente dall'astronauta Reid Wiseman nel Mediterraneo e da lui pubblicata su Twitter:


Grazie al talento di geolocalizzazione di FabioGhibli, la foto risulta scattata qui: si scorge la costa sud-occidentale della Corsica. Sovrapponendo la foto alle immagini di Google Earth possiamo stimare la lunghezza della porzione visibile della scia: circa 16 chilometri.




Considerato che un aereo di linea viaggia a circa 800 km/h, ossia 13,3 km/minuto, la scia nella foto è il risultato di poco più di un singolo minuto di volo.

Come fa un aereo a contenere abbastanza sostanze chimiche da rilasciare una scia così lunga? Gli sciachimisti non sanno rispondere.

Eppure la soluzione è semplice: è una scia di condensazione d'acqua, non di veleni o roba strana. Si tratta dell'acqua già presente in atmosfera (più una piccolissima quantità d'acqua generata dalla combustione del carburante), che viene aspirata dai motori, compressa, riscaldata e poi scaricata e si raffredda a contatto con l'atmosfera circostante. Questo ciclo la fa condensare, producendo una scia visibile. Tutto qui.

In altre parole, le lunghe scie degli aerei non sono sostanze trasportate a bordo dagli aerei: sono quasi esclusivamente acqua che è già nell'aria.





lunedì 13 ottobre 2014

Scie d'epoca: Why Planes Make Vapor Trails (1945)


L'immagine qui sopra è tratta dalla rivista Popular Science di marzo del 1943, pagina 55, ed è stata segnalata da vespamayer e su Contrail Science. Traduco in particolare una didascalia:

Lo scarico del motore, carico di umidità,
rilasciato in aria già satura lascia
una scia di vapore acqueo o di particelle di ghiaccio.

Questo è il testo dell'articolo: “Gli aerei lasciano nell'atmosfera scie che possono essere rilevate se il ricognitore è sufficientemente veloce, come le tracce lasciate da una preda cercata da un cacciatore. Alcune, specialmente le scie lasciate dallo scarico di un aereo a quote elevate e fredde, persistono per un certo tempo, mentre quelle prodotte dalle estremità delle ali che creano vortici sono non solo visibili ma anche udibili. Entrambi questi tipi di scie di aerei si spiegano con la condensazione. Il vapore acqueo invisibile nello scarico del motore un aereo si condensa in una nuvola visibile quando il vapore è in eccesso rispetto a quanto ne può contenere l'atmosfera. Le scie delle estremità delle ali non aggiungono acqua all'aria, ma man mano che si espandono i loro vortici la temperatura dell'aria al loro interno si abbassa e viene raggiunto il punto di rugiada se i vortici sono sufficientemente potenti e l'umidità è elevata.”

I fenomeni delle scie di condensazione (in particolare della loro persistenza) e delle “trecce di Berenice” erano dunque ben conosciuti già durante la Seconda Guerra Mondiale e non sono affatto una novità moderna, contrariamente a quanto asserito dai sostenitori delle “scie chimiche”.

venerdì 10 ottobre 2014

Un altro esempio di rotta circolare

Ore 15:37 di oggi, Regno Unito: volo decollato da Heathrow



Ore 16:04 di oggi:

mercoledì 1 ottobre 2014

È vero che gli aerei di linea non seguono rotte circolari, come dicono gli sciachimisti? No

I sostenitori delle tesi delle “scie chimiche” affermano spesso che le scie di forma circolare sono una prova delle loro tesi perché gli aerei di linea non hanno motivo di volare in cerchio.

In realtà ce l'hanno eccome: oggi un Airbus A330-203 dell'Air France, il volo AF548/AFR548, ha volato in cerchio per due ore dopo essere partito dall'aeroporto parigino Charles De Gaulle. Probabilmente sta consumando carburante per ridurre il proprio peso abbastanza da poter atterrare. La segnalazione arriva via Twitter da Flightradar24.

flightradar24
#AF548 holding for 2 hours after departure from CDG. Probably burning fuel before return http://t.co/0CdaKNBNAc http://t.co/ZMKEql06Kx
01/10/14 14:03

Questa è l'immagine della sua rotta di volo pubblicata da Flightradar24.


sabato 20 settembre 2014

Come mai esiste una foto di piloti che manifestano contro le “scie chimiche”?

Circola su Internet l'immagine mostrata qui accanto: un'impressionante processione di piloti civili in divisa che reggono cartelli sui quali sono stampate griglie di scie lasciate in cielo dagli aerei. Sulla foto campeggia talvolta la dicitura “Ci rifiutiamo di uccidere i nostri amici e parenti”.

Alcuni dei seguaci della tesi di complotto delle “scie chimiche” l'hanno interpretata come la prova che il complotto è reale e che i piloti non ne vogliono sapere di continuare a fare le presunte irrorazioni clandestine con i loro aerei.

Ma basta una semplice ricerca per immagini simili con Tineye.com o la consultazione di Hoax-Slayer.com per scoprire che la foto è un falso fabbricato da Dees Illustration Studio, un sito specializzato in fotomontaggi a sostegno di qualunque tesi di complotto (compresi gli uomini lucertola).

Dees Illustration ha usato come base una fotografia della protesta dei piloti di linea a New York che si è davvero tenuta il 28 settembre 2011, ma non per protestare contro le “scie chimiche”: per dimostrare contro gli stipendi inadeguati e le condizioni di lavoro precarie dei piloti della Continental e della United.

I cartelli originali, infatti, racconta Forbes, recavano slogan e l'immagine dell'eccezionale ammaraggio d'emergenza nel fiume Hudson di un aereo di linea avvenuto nel 2009 e nel quale il pilota, il capitano Sullenberg, salvò tutti i passeggeri. Ci sono varie foto della manifestazione presso il Daily Mail. Fra queste c'è la versione non manipolata dell'immagine “chimica”.

Credit: Getty Images

sabato 9 agosto 2014

Roberto Germano, direttore delle operazioni di volo di Alitalia, spiega le scie dietro gli aerei

Nella rivista Ulisse dell'Alitalia di agosto 2014, numero 357, c'è un articolo firmato da Roberto Germano, direttore delle operazioni di volo di Alitalia, che spiega come si formano le scie dietro gli aerei: Germano scrive che sono semplicemente “condensazione del vapore acqueo”.

Chi sostiene la tesi delle “scie chimiche” dovrebbe quindi accusare il direttore delle operazioni di volo di Alitalia di mentire e di coprire la cospirazione e insinuare che Alitalia fa parte del grande complotto.

Per chi non può leggere l'immagine della pagina di Ulisse, che è mostrata qui accanto ed è cliccabile per ingrandirla, eccone il testo.

LE CODE DEGLI AEREI

Come si formano le scie di vapore

Chissà quante volte vi sarete chiesti, guardando nel cielo le code che lasciano gli aeroplani, come si formano?

Per spiegarlo dobbiamo partire dall'atmosfera e dai motori. L'atmosfera è la massa gassosa che avvolge la Terra, con temperature diverse, poiché i raggi del sole causano un gradiente termico tra i Poli e l'Equatore. I fenomeni meteorologici che si manifestano sono generati da questi moti dell'aria e dalla presenza di vapore acqueo, proveniente dalla superficie degli oceani e dai cicli vitali degli esseri viventi.

Passiamo ora ai motori a reazione che sono composti da:

1. una presa d'aria che cattura e convoglia l'aria esterna;

2. un compressore dove l'aria aspirata raggiunge rapporti di compressione molto elevati;

3. una camera di combustione dove si provoca la combustione (circa 1.000°C) iniettando il kerosene nell'aria compressa;

4. la turbina che sfrutta l'energia dei gas (pressione e temperatura) per l'azionamento del compressore.

I gas che escono dalla turbina vengono poi avviati all'ugello di scarico, qui, subendo un'ulteriore espansione e uscendo a elevata velocità, formano il getto. Questo getto in uscita provoca la spinta in avanti che fa poi muovere gli aerei. È appunto questa massa d'aria calda a formare le “exhaust contrails”. Si tratta di scie che si generano dalla condensazione del vapore acqueo – contenuto nei gas di scarico – al contatto con un'atmosfera estremamente fredda e prossima alla saturazione. La condizione critica per il formarsi delle scie di condensazione è l'alta umidità e la bassa temperatura. Due fattori che troviamo generalmente sopra gli 8.000 metri.

Guardando il cielo, quindi, quando vediamo nello stesso momento un aereo con la scia visibile e un altro senza, lo dobbiamo alla diversa quota di altitudine oppure alle diverse condizioni dell'atmosfera nella quale si muovono.

giovedì 26 giugno 2014

Ted Gunderson, l'“ex capo FBI” che “confessa la verità su geoingegneria e scie chimiche”

Circola in Rete un video nel quale una persona, identificata come Ted Gunderson e definita “ex-capo e angente [sic] in carica dell'FBI di Los Angeles, Dallas e Menphis [sic], fa alcune dichiarazioni riguardanti il tema delle cosiddette “scie chimiche”. Considerata la carica istituzionale attribuita a questa persona, sembrerebbe trattarsi di dichiarazioni di notevole attendibilità.


Cominciamo dai fatti di base. Ecco le sue affermazioni secondo la traduzione italiana fornita dal video:

“Le scie della morte, conosciute anche come scie chimiche, vengono scaricate e spruzzate negli Stati Uniti, in Inghilterra, Scozia, Irlanda, nord Europa, ed io le ho viste personalmente non solo negli Stati Uniti ma anche in Messico e in Canada.

Gli uccelli stanno morendo in tutto il mondo, centinaia di migliaia di pesci stanno morendo in tutto il mondo. Questo è genocidio! Questo è veleno. Questo è omicidio... da parte delle Nazioni Unite. L'elemento all'interno della nostra società che sta facendo questo deve essere fermato.

Sono venuto a sapere due delle postazioni in cui sono presenti gli aerei che rilasciano questa merda su di noi. Quattro degli aerei sono fuori della Air National Guard a Lincoln, Nebraska e gli altri aerei sono a Fort Sill, Oklahoma. Ho osservato personalmente gli aerei che erano ancora fermi in Nebraska - Lincoln al National Air Guard.

Non hanno contrassegni. Sono enormi aerei simili a bombardieri senza nessun contrassegno. 

Questo è un crimine! Un crimine contro l'umanità, contro l'America, un crimine contro i cittadini di questo grandioso paese. Devono essere fermati! Cos'ha che non va il congresso?

Tutto questo ha un effetto sulla loro popolazione, sulla loro gente, sui loro amici, sui loro parenti, e su se stessi [sic]. Cosa c'è che non va? Cosa non va nei piloti che guidano questi aerei e scaricano questo schifo, questo veleno, sulle loro stesse famiglie?

Qualcuno deve fare qualcosa. Qualcuno al Congresso deve farsi avanti e fermare tutto questo ora!

Grazie. Mi chiamo Ted Gunderson.”

Un altro fatto: Ted Gunderson effetti è (o meglio, era) davvero un ex capo delle sezioni FBI di Memphis, Dallas e Los Angeles. Ma questo ruolo risale a quasi quarant'anni fa, fra il 1975 e il 1977. Gunderson si dimise dall'FBI nel 1979 e non ricoprì alcuna altra carica istituzionale fino alla sua morte nel 2011. Se era fuori dall'FBI da quarant'anni, e quindi fuori dal giro delle attività governative segrete (ipotetiche o meno) da quattro decenni, usare la sua qualifica come supporto alla sua autorevolezza non è molto credibile. Gunderson ha smesso di essere “dentro il sistema” ancora prima che iniziasse (secondo i sostenitori della tesi) il presunto fenomeno delle “scie chimiche” verso la metà degli anni Novanta.

Andando a cercare informazioni sulle sue attività post-FBI, inoltre, emerge che Gunderson era diventato sostenitore di ogni sorta di tesi di complotto, dalle sette sataniche che rapivano bambini per venderli come schiavi a Las Vegas ai sacrifici umani rituali effettuati a migliaia a New York, passando per le tesi di complotto interno per l'11 settembre. Sosteneva che il governo Obama aveva mille campi di concentramento segreti per i propri cittadini e aveva in magazzino 30.000 ghigliottine (sì, ghigliottine) per assassinare gli oppositori. Era convinto di essere continuamente perseguitato da assassini governativi che lo volevano avvelenare. La credibilità di quest'ultima affermazione viene parecchio minata dal fatto che Gunderson è morto alla rispettabile età di 82 anni. Pare ragionevole che se avesse saputo davvero qualcosa di inconfessabile, sarebbe stato zittito ben prima. Oppure ha avuto alle calcagna per decenni gli assassini più pasticcioni di tutto il Nuovo Ordine Mondiale.

La persona, insomma, non è così attendibile come potrebbe sembrare inizialmente: consiglio la lettura di Ted Gunderson: Death of a Public Paranoid per altri esempi documentati della sua paranoia dilagante.

Ma lasciamo da parte la persona e concentriamoci sulle sue affermazioni.

Gunderson dice che “Gli uccelli stanno morendo in tutto il mondo, centinaia di migliaia di pesci stanno morendo in tutto il mondo. Questo è genocidio!”. Ma lo diceva nel 2011. Da allora sono passati anni, ma il “genocidio” non si è ancora visto. Siamo ancora qui, e le morie del 2011 sono state nel frattempo spiegate abbondantemente con cause per nulla legate alle “scie chimiche” (in un caso, per esempio, si trattava di uno stormo investito da un camion).

Dice inoltre che ha visto alcuni degli aerei usati per le presunte “scie chimiche”. Non porta però alcuna prova: una foto, un documento o simile. Dobbiamo fidarci della sua parola, e questo è un po' poco quando c'è di mezzo un'accusa di genocidio. Inoltre dice sono di averli visti fermi a terra: come fa a sapere che sono quelli che producono le “scie chimiche”?

Gunderson inoltre sottolinea che gli aerei “non hanno contrassegni”. Se ci fosse davvero una cospirazione segreta per irrorare di nascosto sostanze tramite aerei, sarebbe davvero stupido farli risaltare così: sarebbe molto più logico dipingerli con le insegne di qualche compagnia aerea, così passerebbero inosservati. L'affermazione, insomma, non ha senso.

Un'altra contraddizione: come lui stesso nota, un ipotetico rilascio di “scie chimiche” con aerei implicherebbe che i piloti di questi velivoli (e gli addetti alle presunte irrorazioni) saprebbero di avvelenare amici, parenti e se stessi. Che senso avrebbe? Perché mai dovrebbero farlo? Invece di chiedersi “Cosa non va nei piloti”, sarebbe più logico chiedersi “Cosa non va nella tesi delle irrorazioni segrete di veleni?”.

C'è un altro dato di fatto che smentisce Gunderson: nel video parla specificamente di Fort Sill, in Oklahoma, dicendo che lì ci sono “enormi aerei simili a bombardieri”. Ma c'è un problema: la pista della base militare di Fort Sill è lunga 5000 piedi (1500 metri) ed è quindi totalmente insufficiente per il decollo di un aereo grande come un bombardiere. Tanto per fare un esempio, un aereo cisterna KC-135 ha bisogno di una pista lunga almeno 7000 piedi (2130 metri) nel caso migliore e 9000 piedi (2700 metri) in condizioni normali. Senza una pista per decollare, non ci possono essere “enormi aerei” a Fort Sill. L'affermazione apparentemente così precisa è sbugiardata da semplici fatti tecnici.

I fatti dimostrano insomma che Gunderson era un ex capo di sezione dell'FBI che era diventato paranoico e cospirazionista e faceva disinvoltamente affermazioni totalmente scollegate dalla realtà. Non sembra un testimone molto attendibile per sostenere la tesi delle “scie chimiche”, perché se lo consideriamo attendibili su questa, allora dobbiamo credergli anche quando parla delle trentamila ghigliottine.

domenica 13 aprile 2014

“Contrail Education”, le FAQ della NASA “scomparse”. Eccole qui

Contrail Education, una serie di risposte della NASA alle domande più frequenti sulla tesi delle “scie chimiche”, pubblicata vari anni fa presso http://asd-www.larc.nasa.gov/GLOBE/faq.html, non è più reperibile a quell'indirizzo. Ad alcuni sostenitori della tesi questa scomparsa è sembrata una ritirata, un'ammissione di colpa o un tentativo di nascondere dichiarazioni compromettenti, ma in realtà il testo di queste FAQ è perfettamente recuperabile presso Archive.org, per esempio a questo link.

Per facilità di consultazione, riporto integralmente qui sotto il testo “scomparso”, seguito dalla sua traduzione in italiano.

Before you begin...
Have you checked the Contrail Science and History links on our website? If you don't see your question below, please visit those pages. You may find your answer PLUS other interesting information about contrails.

Q: Where do contrails form?
A:
Contrails are human-induced clouds that usually form at very high altitudes (usually above 8 km - about 26,000 ft) where the air is extremely cold (less than -40ºC). Because of this, contrails form not when an airplane is taking off or landing, but while it is at cruise altitude. (Exceptions occur in places like Alaska and Canada, where very cold air is sometimes found near the ground.) Thus, people who live under major air traffic routes, not people who live near major airports, are those who will see the most contrails. (However, some major airports are also under major air traffic routes, which can lead to confusion.) You can use an Appleman chart to predict contrail formation for your area. Of course, a contrail cannot form if no airplane passes through.

Q: Why are there more short-lived contrails than persistent contrails?
A:
For a particular geographical location, it may seem that there are more of one type of contrail than another. Actually, the type and number seems to depend on the amount of moisture and temperature in the atmosphere where the plane is flying. If the area is fairly dry, then more short-lived contrails might be observed. If there is more moisture, such as along the east coast of the United States, there might be more persistent contrails observed. To look at observations from other areas, you might like to visit the GLOBE website and click on the Data Access button.

Q: What causes the swirling pattern in a contrail?
A:
The swirling pattern in a contrail is caused by the vortices coming from the tip of the aircraft. A vortex is a swirling of air coming from underneath the tip of the plane and wrapping upward over the top of the wingtip. This is due to the difference in pressure caused by the curved shape of the wing. The process of having less pressure on the top of the wing and more pressure on the bottom of the wing provides "lift" for the aircraft.

Q: Why are we able to see contrails on some days but not on other days?
A:
In order for the contrail to form, there must be enough moisture in the high levels of the atmosphere for the ice crystals to form around the airplane exhaust. If the upper atmosphere is very dry, contrails will not easily form, or will be of the short-lived type.

Q: Do contrails drastically affect weather patterns?
A:
Originally scientists believed that the contrails behaved like cirrus clouds to actually make the climate warmer. However, there have been studies conducted that have scientists rethinking their earlier ideas about contrails. This is one of the major questions that has to be researched at NASA and one of the reasons we are putting so much emphasis on contrails. When air traffic over the US was halted after the 9-11 incident, scientists got a rare look at the skies with only a few military jets flying. They were able to analyze the effects of some of these contrails and realized that their earlier notions about contrails' effects were not totally accurate.

Q: Has there ever been observation of rain from contrails?
A:
Typically, rain clouds are low level clouds which are made up of water molecules. These water molecules then come together to form water drops (liquid) which eventually fall to the ground as rain drops. Since contrails are high level clouds, the moisture within them forms ice crystals which do not come together to form any form of precipitation (rain).

Q: Why are contrails white? Contrails are formed from the exhaust of an air plane. We usually think of exhaust as being black and dirty.
A:
Almost all cloud droplets (and snowflakes) have a very small particle (aerosol) at their core. But the particle is MUCH smaller than the cloud/ice/snow particle. When light passes through the crystal, it is reflected or bent (refracted) by the cloud or ice particle, which makes it appear white to an observer. Therefore, what makes the contrail look white is the water (frozen into a crystal), rather than the exhaust particle. Note that sometimes the optical effects through these crystals can also produce colors, much like rainbows in water drops. You will only see these when the Sun-crystal-you geometry is aligned in certain ways.

Q: Why can we see a jet high in the sky, yet it is not making a contrail?
A:
For a contrail to form there must be enough moisture in the air and the temperature must be cold enough to form ice crystals at the altitude at which the jet is flying. If the temperature is too warm or the air too dry, contrails will not form.

Q: There is a persistent contrail in the sky, and the middle portion of the contrail has disappeared. Is the disappearance caused by wind or air temperature?
A:
For all or part of the contrail to disappear, there is a lack of moisture to maintain formation of the ice crystals. It may be possible for air currents to move drier air into the area of the contrail, which would cause that portion of the contrail to evaporate.

Q: Why are so many of the persistent contrails we see so narrow in width, almost a pencil line?
A:
The type of contrail you are describing is a persistent contrail, and, in particular, one which is non-spreading. For a persistent contrail to spread, there must be enough extra moisture in the air for additional ice crystals to form. If there is a limited supply of moisture, a persistent contrail may form, but will not spread.

Q: In which layer of the atmosphere do we normally see contrails?
A:
Contrails usually form in the upper portion of the troposphere and in the lower stratosphere where jet aircraft normally fly, generally between about 8 and 12 km altitude (~26,000 to 39,000 feet). They can also form closer to the ground when the air is very cold and has enough moisture.

Q: Is it possible to observe contrails as indicators of changing weather?
A:
If a contrail is persistent or persistent spreading, then the upper atmosphere contains large amounts of moisture. If a contrail is short-lived, then the upper atmosphere is relatively dry. This was used by sailors and can be used today to somewhat predict the weather. Short-lived contrails may indicate fair weather, and persistent contrails may indicate an approaching change in the weather or precipitation. The weather signal is somewhat analogous to that of natural cirrus clouds.

Q: There were two planes in the sky. One was flying north/south and left a persistent contrail. The other plane was flying east/west and did not leave a contrail. Why did one plane leave a contrail, but the other did not?
A:
The two planes were flying at different altitudes - air traffic control has rules for spacing flights in different directions - so that the north-south flight path contained more moisture or was at a lower temperature than the east-west flight-path. The amount of moisture in the atmosphere can change considerably in a short vertical distance. It depends strongly on the origin of the particular air mass. There are also variations in the efficiency of aircraft engines, which can affect whether or not a particular plane will leave a contrail.


In italiano:

Prima che cominciate...
Avete controllato i link Contrail Science e History sul nostro sito? Se non vedete qui sotto la vostra domanda, visitate queste pagine. Potreste trovare la vostra risposta e anche altre informazioni interessanti sulle scie di condensazione.

D: Dove si formano le scie di condensazione (contrail)?
R:
Le scie di condensazione sono nubi indotte dall'attività umana che si formano solitamente a quote molto alte (solitamente oltre gli 8 km, circa 26.000 piedi), dove l'aria è estremamente fredda (sotto i -40ºC). Per questo le scie di condensazione non si formano quando un aereo decolla o atterra ma quando è a quota di crociera (si verificano eccezioni in posti come Alaska e Canada, dove l'aria molto fredda a volte è presente vicino al suolo). Quindi le persone che vivono sotto le rotte principali del traffico aereo, e non quelle che abitano vicino ai grandi aeroporti, sono quelle che vedono più scie di condensazione (tuttavia alcuni grandi aeroporti si trovano anche al di sotto delle rotte di maggiore traffico aereo, e questo può causare confusione. Potete usare una tabella di Appleman per prevedere la formazione di scie di condensazione nella vostra zona. Naturalmente non si può formare una scia di condensazione se non passa neppure un aereo.

D: Perché ci sono più scie di condensazione di breve durata che scie di condensazione persistenti?
R:
Per uno specifico luogo geografico può sembrare che ci sia una quantità maggiore di un tipo di scia di condensazione rispetto a un altro. In realtà il tipo e la quantità sembrano dipendere dalla quantità di umidità e dalla temperatura presenti nell'atmosfera nella quale sta volando l'aereo. Se la zona è piuttosto secca, allora possono manifestarsi più scie di condensazione di breve durata. Se c'è più umidità, come per esempio lungo la costa orientale degli Stati Uniti, si possono notare scie di condensazione più persistenti. Per esaminare le osservazioni relative ad altre zone, consultate il sito di GLOBE e cliccate sul pulsante Data Access.

D: Che cosa produce le forme a volute in una scia di condensazione?
R:
La forma a volute in una scia di condensazione è prodotta dai vortici provenienti dalla punta dell'aereo. Un vortice è una voluta nell'aria che proviene da sotto la punta dell'aereo e si avvolge verso l'alto sopra la parte superiore della punta dell'ala. Questo è dovuto alla differenza di pressone prodotta dalla forma curva dell'ala. Il processo che produce una pressione sulla parte superiore dell'ala minore di quella sulla parte inferiore dell'ala stessa fornisce “portanza” (sostentamento) all'aereo.

D: Perché in alcun giorni si vedono delle scie di condensazione ma in altri no?
R:
Affinché si formi la scia di condensazione deve esserci umidità sufficiente nei livelli alti dell'atmosfera, in modo che dei cristalli di ghiaccio si possano formare intorno allo scarico dell'aereo. Se l'alta atmosfera è molto secca, le scie di condensazione non si formeranno facilmente o saranno del tipo di breve durata.

D: Le scie di condensazione hanno effetti drastici sulle dinamiche del tempo meteorologico?
R:
Inizialmente gli scienziati ritenevano che le scie di condensazione si comportassero come cirri e riscaldassero il clima. Tuttavia alcuni studi stanno inducendo a rivalutare queste idee. Questa è una delle principali questioni che va indagata alla NASA ed è una delle ragioni per le quali stiamo dando così tanta importanza alle scie di condensazione. Quando il traffico aereo sopra gli Stati Uniti fu bloccato dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, gli scienzati ebbero una rara occasione di vedere com'era il cielo quando volavano soltanto pochi jet militari. Furono in grado di analizzare gli effetti di alcune di queste scie di condensazione e si resero conto che i loro concetti iniziali sugli effetti delle scie di condensazione non erano del tutto precisi.

D: È mai stata osservata pioggia proveniente dalle scie di condensazione?
R:
Tipicamente le nubi che portano pioggia sono nubi a bassa quota, che sono formate da molecole d'acqua. Queste molecole si radunano per formare gocce d'acqua (liquide), che finiscono per cadere a terra come gocce di pioggia. Dato che le scie di condensazione sono nubi d'alta quota, l'umidità che contengono forma cristalli di ghiaccio, che non si radunano per formare precipitazioni di qualunque tipo (pioggia).

D: Perché le scie di condensazione sono bianche? Queste scie sono formate dallo scarico di un aereo. Solitamente pensiamo che lo scarico sia nero e sporco.
R:
Quasi tutte le goccioline che formano le nubi (e i fiocchi di neve) hanno al centro una piccolissima particella (aerosol). Ma questa particella è MOLTO più piccola della paticella di nube/ghiaccio/neve. Quando la luce passa attraverso il cristallo, viene riflessa o piegata (rifratta) dalla particella di nube o ghiaccio e questo la fa sembrare bianca all'osservatore. Quindi quello che fa sembrare bianca la scia è l'acqua (ghiacciata in un cristallo), non la particella dello scarico. Si noti che talvolta gli effetti ottici attraverso questi cristalli possono anche produrre colori, in maniera molto simile agli arcobaleni nelle gocce d'acqza. Questi fenomeni si vedono soltanto quando la geometria fra il Sole, il cristallo e voi è allineata in certe maniere.

D: Perché vediamo un jet che è alto nel cielo ma non forma una scia di condensazione?
R:
Affinché si formi una scia di condensazione, nell'aria dev'esserci umidità sufficiente e la temperatura deve essere abbastanza fredda da formare cristalli di ghiaccio alla quota alla quale vola il jet. Se la temperatura è troppo calda o l'aria è troppo secca, le scie di condensazione non si formano.

D: C'è in cielo una scia di condensazione persistente e la sua parte centrale è scomparsa. Questo è causato dal vento o dalla temperatura dell'aria?
R:
Se una scia di condensazione scompare del tutto o in parte, vuol dire che manca umidità sufficiente a mantenere la formazione dei cristalli di ghiaccio. Può darsi che le correnti d'aria portino nella zona della scia di condensazione dell'aria più secca: questo causerebbe l'evaporazione di quella parte della scia di condensazione.

D: Come mai così tante scie di condensazione persistenti che vediamo sono così sottili, quasi come fossero righe di matita?
R:
Il tipo di scia di condensazione descritto è una scia persistente, in particolare una di quelle che non si spande. Affinché una scia di condensazione persistente possa spandersi, deve esservi nell'aria abbastanza umidità aggiuntiva da consentire la formazione di altri cristalli di ghiaccio. Se l'umisità disponibile è poca, si può formare una scia di condensazione persistente, che però non si spande.

D: In quale strato dell'atmosfera vediamo normalmente le scie di condensazione?
R:
Le scie di condensazione si formano solitamente nella porzione superiore della troposfera e nella bassa stratosfera, dove volano normalmente i jet, generalmente fra 8 e 12 km di quota (da 26.000 a 39.000 piedi). Possono anche formarsi più vicine al suolo quando l'aria è molto fredda e ha umidità sufficiente.

D: È possibile osservare le scie di condensazione come indicatori di variazioni del tempo meteorologico?
R:
Se una scia di condensazione è persistente o si spande ed è persistente, allora l'alta atmosfera contiene molta umidità. Se una scia di condensazione dura poco, allora l'alta atmosfera è relativamente secca. Questo fenomeno veniva usato dai marinai e può essere usato oggi per prevedere, in una certa misura, che tempo farà. Le scie di condensazione di breve durata possono indicare bel tempo, mentre quelle persistenti possono indicare un imminente cambiamento del tempo oppure la pioggia. Il loro segnale meteorologico è grosso modo simile a quello dei cirri naturali.

D: C'erano due aerei in cielo. Uno volava da nord a sud e lasciava una scia di condensazione persistente. L'altro volava va est verso ovest e non lasciava una scia. Perché un aereo la lasciava e l'altro no?
R:
I due aerei volavano a quote differenti: il controllo del traffico aereo ha norme che separano i voli in direzioni differenti. Di conseguenza la rotta di volo nord-sud conteneva più umidità o era a temperatura più bassa rispetto alla rotta est-ovest. La quantità di umidità nell'atmosfera può cambiare notevolmente su una breve distanza verticale. Dipende molto dall'origine della specifica massa d'aria. Ci sono anche variazioni nell'efficienza dei motori degli aerei, che possono determinare se un dato aereo lascia o no una scia di condensazione.

sabato 1 marzo 2014

Risposta standard a chi crede alle “scie chimiche”

Come potete immaginare, ricevo molte mail di persone convinte della realtà del fenomeno delle “scie chimiche” che cercano di convincermi che loro hanno ragione e gli esperti internazionali hanno tutti torto oppure procedono direttamente a insultarmi. Per cui ho preparato questa risposta standard. Penso possa essere utile anche ad altre persone che si occupano di fare luce sulla bufala delle “scie chimiche”, per cui la pubblico qui.

Usatela e adattatela liberamente: non occorre che mi citiate come fonte.

Buongiorno,

questa è una risposta automatica, ma ti consiglio di leggerla lo stesso.

I meteorologi, i piloti di linea, i controllori di volo italiani e stranieri confermano che nei cieli non ci sono aerei misteriosi che scaricano sostanze altrettanto misteriose: ci sono invece tanti aerei di linea e aerei militari, i cui motori generano scie di condensazione, che sono fatte di ghiaccio d'acqua.


Le scie di condensazione sono il normale prodotto del funzionamento di un motore a getto. Possono essere effimere o anche molto persistenti: dipende dal tipo di motore e dalle condizioni meteorologiche in quota. Le scie s'incrociano e formano reticoli perché gli aerei, come le automobili, seguono percorsi che a volte s'incrociano. Tutto qui.

Questi fatti sono noti da decenni e non sono un mistero per nessuno, tranne che per chi non ha studiato l'argomento e per chi vuole inventare paure ad ogni costo. I libri di aeronautica e di meteorologia che spiegano questi fenomeni si trovano in qualunque biblioteca e sono a disposizione di chiunque voglia davvero informarsi.


Chiediti come mai fra i sostenitori della
tesi delle “scie chimiche” non c'è nessun esperto in meteorologia, nessun pilota, nessun controllore di volo, nessun climatologo, ma soltanto persone che non hanno competenza tecnica sull'argomento. Secondo te è più probabile che tutti gli esperti del mondo abbiano torto e soltanto i dilettanti abbiano capito la verità, o che gli esperti abbiano ragione e i dilettanti abbiano preso un abbaglio?

Chiediti come mai nessuno dei sostenitori della pericolosità di queste presunte “scie chimiche” cambia casa e va a vivere in paesi dove questi fenomeni non si verificano.

Se sei uno di quelli che mi ha insultato e pensa che io sia un prezzolato disinformatore, tieni presente che è del tutto inutile prendersela con me. Io non faccio altro che riferire i fatti documentati dagli esperti. Se questi fatti non ti vanno a genio, prenditela con gli esperti, non con me.

Se invece vuoi saperne di più, puoi trovare informazioni presso questo blog:

http://scie-chimiche.info

Ciao da Paolo.

martedì 21 gennaio 2014

Interrogazione regionale sulle “scie chimiche” nelle Marche

Sono passati undici anni dalle prime interrogazioni politiche in Italia sul presunto fenomeno delle “scie chimiche” e c'è ancora chi insiste a farne di nuove invece di accettare che il fenomeno è semplicemente una panzana diffusa da incompetenti.

Stavolta è toccato alla regione Marche, il cui assessore all'ambiente Maura Malaspina ha risposto in aula a un'interrogazione di Roberto Zaffini (Lega Nord) sui presunti “filamenti di origine sconosciuta” presenti nell'aria (in realtà ragnatele di alcune specie migratorie di ragni, perfettamente conosciute agli esperti).

La Regione ha anche commissionato all'Ars e all'Arpam delle analisi di questi filamenti, che non hanno rilevato alcuna delle sostanze asserite dai sostenitori delle “scie chimiche”. Un altro spreco di denaro dei contribuenti che poteva benissimo essere evitato.

La giustificazione presentata da Zaffini (“molta gente è preoccupata”) non regge: molta gente è preoccupata che i gatti neri portino iella, vogliamo allora fare un'interrogazione per rassicurarli anche su questo? A quando un'interrogazione sugli oroscopi?

Fonti: ANSA, Corriere Adriatico. Ringrazio @toni10364 per la segnalazione.