giovedì 30 ottobre 2008

2.03. Com'è possibile che due aerei che volano affiancati rilascino scie di tipo diverso?

Innanzi tutto bisogna precisare cosa si intende per "affiancati": è impossibile valutare con precisione da terra e ad occhio la quota di un aeroplano e confrontare le quote di due velivoli. Due aerei possono benissimo sembrare alla stessa quota ma essere in realtà separati da qualche centinaio di metri in altitudine e quindi trovarsi in condizioni atmosferiche molto diverse. Questo è il caso più comune. Possono anche essere alla medesima quota ma trovarsi in zone d'aria che hanno umidità o temperature differenti, così come a noi capita, al mare, di trovarci in correnti fredde e pochi metri più in là imbatterci in zone decisamente più calde.

In ogni caso, per quanto sembri controintuitivo, non è affatto scontato che due aerei effettivamente affiancati emettano entrambi una scia di condensazione. Lo ha dimostrato Ulrich Schumann, nell'articolo intitolato "Influence of propulsion efficiency on contrail formation", pubblicato in Aerospace science and technology (2000; 391).

Nel caso trattato nell'articolo e illustrato dalla foto qui sotto, soltanto uno dei due velivoli, che volavano realmente affiancati, emetteva una scia di condensazione. La spiegazione risiede nel fatto che i motori funzionavano a regimi diversi.

Questa semplice differenza era sufficiente per impedire ad uno dei due velivoli di produrre contrail: l'Airbus A340 (a sinistra) le produceva, il Boeing 707 no. Ciò permette di capire quanto sia complessa la previsione di formazione delle scie di condensazione, che deve tenere conto di numerose variabili, spesso difficilmente valutabili o prevedibili.




Tratto e adattato dalle FAQ dei tecnici del CICAP con il loro permesso.