giovedì 30 ottobre 2008

1.01. Cos'è la teoria delle “scie chimiche” o “chemtrails”?

Vi è chi afferma che alcune delle scie lasciate nel cielo dagli aerei (o tutte, secondo le posizioni più estreme) non sarebbero scie di condensazione (contrail), prodotte appunto dalla condensazione dell'acqua presente nello scarico dei motori e nell'atmosfera, ma costituirebbero invece l'effetto collaterale visivo del rilascio deliberato di materiali sia chimici che biologici di vario tipo.

Questi materiali, secondo questa teoria, sarebbero quindi tutti molto pericolosi per la salute umana e l'ambiente: da qui l'appellativo di “scie chimiche” o, in inglese, “chemtrails” (contrazione di chemical trails).

Ad oggi non si ha alcuna evidenza concreta che possa supportare l'ipotesi dell'esistenza delle cosiddette “scie chimiche”. Gli esperti di settore di tutto il mondo, dai piloti di linea ai meteorologi ai climatologi, sono unanimi nel sostenere che la teoria delle “scie chimiche” è priva di fondamento e di documentazione scientifica rigorosa ed è insostenibile per ragioni logiche, fisiche e tecniche.

Tutte le presunte prove sinora presentate dai sostenitori di queste tesi sono fenomeni ben conosciuti da chi lavora nel settore aeronautico e meteorologico ma interpretati erroneamente da persone che non hanno competenza in materia e fanno leva sulle paure altrui. In alcuni casi, purtroppo, si tratta di falsi fabbricati ad arte.

Esistono tecniche semplici per effettuare rilevamenti e analisi chimiche e fisiche dirette sulle scie ritenute sospette, anche senza andare in volo: il fatto che finora nessuno dei sostenitori della tesi delle “scie chimiche” si sia adoperato per utilizzarle e che nessuno di loro abbia traslocato per allontanarsi dai luoghi che a loro dire vengono irrorati con ogni sorta di veleni tramite le “scie chimiche” fa dubitare della serietà delle loro convinzioni catastrofiste.


Tratto e adattato dalle FAQ dei tecnici del CICAP con il loro permesso. Pubblicazione iniziale: 30/10/2008.